CORTE COSTITUZIONALE - Sentenza n.15 del 10 gennaio 2018 | Aspel
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CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza n.15 del 10 gennaio 2018

CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza n.15 del 10 gennaio 2018

Giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 739, della legge 28 dicembre 2015, n. 208,  nella parte in cui non estende a tutti i Comuni l’efficacia dell’abrogazione della facoltà di aumento delle “tariffe base” dell’imposta comunale di pubblicità (ICP), disciplinata dall’art. 11, comma 10, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 , come modificato dall’art. 30, comma 17, della legge 23 dicembre 1999, n. 488.

La questione di legittimità costituzionale del suddetto articolo della Legge n. 208/2015 verteva sul fatto che lo stesso  avrebbe creato due diversi regimi giuridici, rendendo possibile l’esercizio della facoltà di aumento unicamente per quei Comuni che si fossero avvalsi di tale facoltà prima della data di entrata in vigore del decreto legge n. 83/2012 contenente tale previsione nell’articolo 23, comma 11, e non per gli altri Comuni.

La Corte ha ritenuto che la portata della disposizione contenuta nell’art. 1, comma 739 della Legge n. 208/2015 sia di carattere meramente interpretativo, cioè teso a chiarire il senso di norme precedenti, senza introdurre alcun doppio regime impositivo né creare alcuna ingiustificata disparità di trattamento tra i Comuni. Di conseguenza, venuta meno perché abrogata, la norma che consentiva di apportare  maggiorazioni all’imposta, gli atti di proroga tacita avrebbero dovuto ritenersi illegittimi, poiché non poteva essere prorogata una maggiorazione non più esistente.
In conclusione, è stata quindi dichiarata inammissibile e non fondata  la questione di legittimità costituzionale sollevata

Sentenza_15_2018